CINEMA PRESENTE è un omaggio ai maggiori registi del cinema italiano contemporaneo, con il film più recente e le opere precedenti, accompagnati da incontri col pubblico e conversazioni.

Venerdì 31 gennaio

ore 17
Il passaggio della linea
di Pietro Marcello
Italia, 2017, 60′
Presenta il film il regista Pietro Marcello

Il primo lungometraggio documentario di Marcello è un “viaggio” lungo l’Italia cadenzato dal ritmo dei treni espressi a lunga percorrenza, da tempo abbandonati a un destino di lento degrado, che attraversano la penisola da sud a nord e viceversa, in un percorso che va dalla notte al mattino. Una carrellata di paesaggi, architetture, volti, dialetti e voci, vite che si mescolano in un corpo unico a bordo dei treni. All’interno degli scompartimenti spogli si intrecciano le vite di passeggeri che spesso parlano lingue diverse e portano con sé storie lontane. Si tratta per lo più di pendolari in viaggio verso il nord, giovani, stranieri, impiegati in lavori precari, abituati a percorrere lunghe distanze utilizzando il più modesto ed accessibile fra i mezzi di trasporto. Fuori, oltre i finestrini sporchi e appannati, si susseguono paesaggi a volte dolorosamente segnati dall’intervento dell’uomo, a volte intatti nella loro prepotente bellezza. Dentro, il tempo è scandito solo dal variare della luce che illumina gli stretti corridoi e svela volti spesso stanchi e assorti.

 

ore 18:30
Incontro con Pietro Marcello

Pietro Marcello nasce a Caserta nel 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti dove studia pittura. Autodidatta, tra il 1998 al 2003 realizza il radiodocumentario Il tempo dei magliari e i suoi primi cortometraggi, Carta e Scampia. Nel 2004 porta a termine il documentario Il cantiere, l’anno seguente realizza La baracca. Nel 2007 con Il passaggio della linea partecipa alla 64. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2009 realizza il suo primo lungometraggio, La bocca del lupo, vincitore del 27. Torino Film Festival, del David di Donatello e del Nastro d’Argento come miglior documentario. Nel 2011 gira Il silenzio di Pelešjan, ritratto del grande regista armeno Artavazd Pelešjan, evento speciale al 68. festival di Venezia. Nel 2015 realizza il film
Bella e perduta, presentato al festival di Locarno, vincitore al Göteborg Film Festival e del Nastro d’Argento come miglior Docufilm. Il suo nuovo lungometraggio Martin Eden è stato presentato in concorso alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

 

ore 21
Martin Eden
di Pietro Marcello
con Luca Marinelli, Carlo Cecchi, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, Denise Sardisco, Carmen Pommella, Italia, Francia, 2019, 129′
Presenta il film il regista Pietro Marcello

Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto nella casa della famiglia del ragazzo. Qui conosce Elena, la bella sorella di Arturo, di cui si innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e il suo mondo borghese.

«Martin Eden racconta la nostra storia, la storia di chi si è formato non nella famiglia o nella scuola, ma attraverso la cultura incontrata lungo la strada. È il romanzo degli autodidatti, di chi ha creduto nella cultura come strumento di emancipazione e ne è stato, in parte, deluso. Un libro di grande attualità politica, che rivela la capacità di Jack London di vedere le fosche tinte del futuro, le perversioni e i tormenti del ventesimo secolo. Abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una “crasi”, una trasposizione trasognata del secolo, libera da coordinate temporali, ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi città portuale (non solo) d’Italia.»
Pietro Marcello

In collaborazione con ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e nuovi media, Bolzano.