di Bong Joon-hoo
con Song Kang-ho, Sang-kyung Kim, Roe-ha Kim, Song Jae-ho. Corea del Sud, 2003, 129’

 

Gyeonggi, 1986. Il cadavere di una ragazza violentata scatena le indagini dell’inadeguata polizia locale, intenta più a cercare un capro espiatorio che a trovare il vero colpevole. Gli omicidi si susseguono inarrestabili e un ispettore arriva da Seoul per fare luce sul mistero. Come è possibile che l’uomo possa compiere atti simili? O forse, se una nazione intera vive all’insegna della violenza e dell’ingiustizia, quanto avviene non è che una naturale conseguenza?
Già nel 2013 Bong Joon-ho era il grande regista che gli Oscar 2020 hanno giustamente riconosciuto e celebrato, e questo film lo dimostra. Basato su una vera vicenda di omicidi seriali avvenuti in Corea alla fine degli anni Ottanta, questo è un thriller che si mescola alla commedia farsesca, dove la tensione si stempera nella risata amara di bilanci esistenziali e professionali spesso fallimentari. Nel mondo di Memorie di un assassino l’innocenza è perduta, e la colpevolezza è qualcosa che affligge tutti quanti, rendendoli anche vittime. In un costante equilibrio tra pessimismo opprimente e ricerca di uno spiraglio di speranza che è sempre presente.